AirTag per spiare

Gli AirTag sono strumenti utilizzati per tracciare e trovare gli oggetti. Sviluppati da Apple, attraverso la funzione “Dov’è”, permettono di trovare oggetti personali smarriti. Dato che servono appunto per monitorare ciò che si vuole custodire al meglio, molti genitori pensano sia possibile usare gli AirTag per spiare e controllare i figli.

Di fatto è così, perché gli AirTag si possono usare anche sui bambini, in quanto questi dispositivi controllano il bambino e i suoi spostamenti, permettendo a mamma e papà di rilevarne la posizione. Sono quindi strumenti efficaci che consentono di avere tutto sotto traccia ma in questo articolo ci chiediamo se sia conveniente usare gli AirTag sui bambini, per aumentare la loro sicurezza e quella delle famiglie.

AirTag per spiare i figli: tutti i vantaggi

AiTag per spiare figli

Cominciamo ad analizzare i benefici che l’uso degli AirTag sui bambini può apportare: vediamo quindi i vantaggi pratici e quelli relativi alla protezione.

Peso ridotto e dimensioni contenute

Gli AirTag sono dispositivi piccoli, leggeri e per nulla ingombranti che anche i bambini possono portare addosso senza che dia loro fastidio. Lo possono inserire nello zaino piuttosto che nelle tasche e portarlo con sé con estrema facilità, infatti pesa soltanto 11 gr, ha un diametro di 3,2 cm e un’altezza di 0,79 cm.

Materiale

Il tracker è costruito in acciaio inossidabile, un materiale sicuro per la salute del quale sono fatti anche molti utensili per gli alimenti. Spesso gli AirTag hanno però una custodia per contenerli: il consiglio è quello di scegliere un materiale altrettanto valido, che non metta a rischio il benessere dei piccoli.

Autonomia

Un altro aspetto molto positivo dell’AirTag è il fatto che non va continuamente ricaricato, cosa che potrebbe risultare noiosa da fare ogni qualvolta il bambino esce per andare al parco giochi, dalla nonna o a scuola. Dispone di una batteria CR2032 che ha una lunga durata, la cui autonomia può arrivare anche ad un anno.

Ottima localizzazione

AirTag per controllare e spiare

L’AirTag di Apple riesce a monitorare i bambini non solo tramite Bluetooth quando si trovano nelle vicinanze ma anche quando si spostano più lontano. Il device sfrutta la rete “Trova il mio” per cui è in grado di tracciare il bambino anche offline se si trova vicino a qualunque dispositivo di Apple. Ed inoltre nessuno può identificare gli altri device partecipanti perché viene usata la crittografia end-to-end. Da questo punto di vista è un ottimo strumento per chi vive in zone molto popolose e trafficate.

AirTag per spiare e controllare i figli: gli svantaggi

A fronte di alcuni evidenti vantaggi non possiamo però dimenticare che ci sono anche degli aspetti negativi nell’utilizzo degli AirTag per spiare i figli. Scopriamo insieme quali sono.

Funzionalità anti-stalking

L’AirTag nasce per il tracciamento degli oggetti, non come sistema per monitorare le persone, quindi nemmeno i bambini. Apple per questo ha ideato dei meccanismi antistalking: quando ci si allontana dal device associato l’AirTag comincia a suonare, in modo da essere sentito da chi gli sta vicino. Addirittura il dispositivo consiglia a chi lo usa di disabilitarlo per cui un bambino potrebbe farlo.

Sicurezza

Il dispositivo è molto piccolo e alcuni sostengono che potrebbe essere usato per scopi non appropriati da parte dei bambini. In realtà questo appare un po’ bizzarro perché il tracker viene collocato in posti nascosti per cui il bambino non può accedervi. L’unico neo manifestato da alcuni è la facilità di rimozione delle batterie sostituibili. Se un bimbo riuscisse a toglierle potrebbe erroneamente ingerirle.

Compatibilità solo con iPhone

AirTag per spiare

Essendo un prodotto Apple l’AirTag riesce a tracciare solo i dispositivi dello stesso brand o quelli abilitati alla rete Trova il mio. Per cui questo strumento si rivela molto valido solo in aree molto frequentate, dove nelle vicinanze si trovano altri tracker: se si è in zone meno densamente popolate mancheranno i dispositivi e il tracciamento sarà lacunoso.

Nessuna responsabilità di Apple

Se dovessero esserci dei problemi nell’usare gli AirTag sui bambini i genitori devono sapere che la casa madre non si assume alcuna responsabilità perché i device sono stati concepiti per l’uso esclusivo nel tenere traccia degli oggetti e non delle persone. Deve quindi essere chiaro che se si avvertono problemi per rintracciare un bambino non si potrà mai fare causa ad Apple.

Come utilizzare gli AirTag per spiare i figli

Se si decide di utilizzare gli AirTag per il controllo dei bimbi bisogna comunque adoperare il buonsenso. Tra i suggerimenti che possiamo dare c’è quello di usarne più di uno in modo che si riduce la possibilità che tutti vengano trovati. Con più dispositivi la protezione del bambino aumenta, anche perché un solo device può essere rimosso accidentalmente.

Un altro consiglio utile è quello di nascondere bene il tracker all’interno di un posto dove le persone non lo notano, ad esempio in tasche o scomparti segreti dei vestiti. E poi è importante spiegare ai figli il funzionamento dell’AirTag, in modo che siano in grado se serve di farsi trovare o di essere raggiunti in caso di emergenza.

Inoltre usare un sistema di controllo sui figli, anche su bimbi molto piccoli, implica che loro ne siano informati. E’ il caso infatti di avere il loro consenso perché essendo l’AirTag nato per tracciare gli oggetti utilizzarlo sulle persone impone che ne siano a conoscenza, pena andare incontro ad una sorta di reato.

Conclusioni

A questo punto conviene utilizzare gli AirTag per spiare e controllare i figli? Come abbiamo visto ci sono pro e contro e per decidere è il caso di valutare bene tutti gli aspetti affrontati. Certo, se si vuole una maggiore sicurezza sugli spostamenti di bimbi molto piccoli si può adottare questo sistema ma va spiegato ai figli come funziona e come devono comportarsi in caso di problemi.

Anche per gli adolescenti vale la stessa regola e per tutti i bambini in generale l’importante se si utilizza un sistema di tracciamento come AirTag è che siano in grado di affrontare eventuali situazioni di emergenza e di reagire in maniera appropriata agli avvisi quando si verificano.

Di sicuro controllarli senza comunicare loro che sono monitorati è un comportamento illegale, anche se si tratta dei propri figli. Forse se si vuole dare più libertà ai figli, magari a quelli più grandi, è meglio ricorrere a metodi più spartani stabilendo orari e tempi del rientro o chiedere loro aggiornamenti sulla loro posizione.

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